Dopo le conseguenze catastrofiche del terremoto: 9000 vittime, 23.000 feriti, 600.000 edifici distrutti e 300.000 parzialmente danneggiati, questo Paese ha anche dovuto fronteggiare, da settembre 2015 a metà febbraio 2016, un blocco del traffico frontaliero (un vero e proprio embargo non dichiarato) da parte dell’India.
Immediatamente dopo il sisma siamo intervenuti a Kathmandu, Rasuwa, Kavrepalanchok e Sindhulpalchok, identificando le comunità più bisognose e dove, a causa della difficile accessibilità del territorio, le persone non avevano ricevuto alcun sostegno ed aiuto. Sfoglia il report